Una deriva sociale che toglie dignità ai docenti, sottrae autorevolezza alle istituzioni scolastiche, favorisce il misconoscimento del valore educativo del sistema scolastico italiano. Così l’associazione ANCODIS definisce il continuo ripetersi nelle settimane e nei mesi scorsi delle aggressioni ai danni degli operatori della scuola italiana.
ANCODIS, l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici che si occupa fra l’altro del riconoscimento giuridico e della valorizzazione dei collaboratori dei dirigenti scolastici, esprime profonda preoccupazione per quanto si legge quotidianamente riguardo ad atti violenti compiuti in ambiente scolastico.
Per questo sottopone ai rappresentanti delle Istituzioni, ai DS, agli operatori scolastici, la sua proposta “che – come si legge nel comunicato dell’Associazione inviato nei giorni scorsi agli operatori della scuola e agli organi di informazione – vuole provare ad alzare un argine alla crescente sensazione di insicurezza e dare un segnale di massima attenzione a livello giuridico”.
La proposta che ANCODIS avanza riguarda sia la tutela di chi – nei diversi ruoli – presta il proprio servizio in favore dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti, sia la tutela delle Istituzioni scolastiche stesse.
Si ripetono violenze fisiche o intimidazioni verso docenti impotenti e indifesi di fronte ad alunni e genitori che ritengono di affrontare e risolvere le situazioni problematiche con la violenza piuttosto che con la forza del confronto e del dialogo. Per queste ragioni ANDIS ritiene che sia urgente affrontare la situazione avviando azioni a favore della prevenzione, del coinvolgimento, della riflessione e del risarcimento.
Otto i punti in cui vengono sviluppate le richieste di ANCODIS contro la violenza sui docenti:
a) Prevedere l’aggravante per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nella scuola proprio per la sua specificità (luogo di formazione e di educazione) e per la presenza di minori (spesso queste aggressioni avvengono in presenza di minori che subiscono turbamenti psicologici);
b) Risarcire il docente vittima di aggressione fisica – sulla base dei danni biologico e morale rilevati – con una specifica indennità economica ed un riconoscimento giuridico da valere nella progressione di carriera;
c) Risarcire l’Istituzione Scolastica – anch’essa vittima dell’aggressione – sulla base del danno cagionato alla sua immagine;
d) Determinare una forma di “D.A.SCO.” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SCOlastiche) temporaneo per alunni e permanente per i genitori violenti a tutela della serenità dell’ambiente scolastico;
e) Obbligare alla costituzione di parte civile per legge del MIUR e dell’Istituzione Scolastica in sede di processo penale;
f) Prevedere – nel caso di gravi violenze verbali da parte di un alunno -il temporaneo affidamento ad Enti di volontariato riconosciuti e presenti nel territorio per favorire un processo di riflessione e di recupero educativo;
g) Istituire una giornata nazionale contro ogni forma di violenza verso le scuole e gli operatori (furti e danni ed aggressioni fisiche e verbali);
h) Convocare urgentemente una conferenza nazionale della Scuola per discutere le opportune soluzioni (preventive e difensive) al fine di fronteggiare una vera e propria emergenza sociale (la scuola teatro di violenze fisiche e psicologiche).